Perforazione esofagea dopo ablazione per fibrillazione atriale


Medici dell’Ospedale Universitario Attikon di Atene ( Grecia ) si sono posti l’obiettivo di identificare i criteri per il rapido riconoscimento, ed il successivo trattamento, della perforazione esofagea dopo ablazione con radiofrequenza.

La perforazione esofagea si è presentata in 5 pazienti dopo ablazione intraoperatoria ( n = 4 ) o percutanea ( n = 1 ) per fibrillazione atriale.

I pazienti hanno manifestato febbre alta ( n = 3 ) o grave dolore toracico/epigastrico ( n = 2 ) 8-28 giorni dopo l’ablazione.

La conta leucocitaria è risultata elevata in tutti i pazienti al momento della presentazione, mentre la proteina C reattiva ha mostrato un rialzo ritardato.

La tomografia computerizzata a livello del torace ha mostrato la presenza di aria libera in tutti i pazienti.

Complicanze neurologiche si sono presentate in 3 casi con un ritardo di 5-40 ore dopo i primi sintomi.
Solo 1 paziente ha sviluppato complicanze neurologiche entro le prime 24 ore.

Due pazienti sono morti prima che l’intervento chirurgico di riparazione potesse essere effettuato.
Il tempo dall’insorgenza dei sintomi alla diagnosi è stato di 24 e 36 ore.

Tre pazienti sottoposti a resezione esofagea sono sopravvissuti.
In 2 di loro il tempo tra la comparsa dei sintomi e l’intervento chirurgico è stato rapido ( 24 ore ); l’outcome ( esito ) in questi due pazienti è stato favorevole.
Nel terzo paziente l’intervento chirurgico è stato effettuato dopo 5 giorni dall’insorgenza dei primi sintomi; il paziente ha presentato residui neurologici permanenti.

Sulla base di questi dati, gli Autori hanno concluso che il sintomo principale della perforazione esofagea è la febbre alta ed il dolore toracico/epigastrico in forma grave.
La febbre non rappresenta una condizione indispensabile.
La leucocitosi è il marker di laboratorio più precoce e più sensibile, mentre la tomografia computerizzata toracica rappresenta l’esame diagnostico più importante.
Il ritardo nell’identificazione e nell’intervento chirurgico riparativo può comportare gravi complicanze neurologiche, se non la morte del paziente. ( Xagena2006 )

Dagres N et al, J Cardiovasc Electrophysiol 2006; Epub ahead of print


Cardio2006 Neuro2006


Indietro

Altri articoli

Vi è ambiguità sulla questione se i pazienti fragili con fibrillazione atriale gestiti con antagonisti della vitamina K ( VKA...



Gli attuali strumenti di decisione clinica per valutare il rischio di sanguinamento nei soggetti con fibrillazione atriale hanno prestazioni limitate...


La fibrillazione atriale è una malattia cronica e progressiva e le forme persistenti di fibrillazione atriale sono associate a maggiori...


Le raccomandazioni per il dosaggio di Apixaban ( Eliquis ) sulla base della funzionalità renale non sono coerenti tra l'FDA...


Il ruolo dell’ablazione transcatetere nei pazienti con fibrillazione atriale sintomatica e insufficienza cardiaca allo stadio terminale non è noto. È stato...


L'ablazione a campo pulsato è una nuova modalità di ablazione cardiaca non-termica che utilizza impulsi elettrici ultrarapidi per causare la...


La sicurezza e l’efficacia degli anticoagulanti orali per la prevenzione di eventi cardiovascolari avversi maggiori nelle persone con fibrillazione atriale...


L'effetto dell'inizio precoce rispetto all'inizio successivo degli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) nelle persone con fibrillazione atriale che hanno...


L’isolamento della vena polmonare mediante catetere è un trattamento efficace per la fibrillazione atriale parossistica. L’ablazione a campo pulsato, che...